Pagare con lo smartphone: lo stato dell’arte sul mobile payment

Nonostante le forti resistenze degli italiani, pagare con lo smartphone sta diventando sempre più diffuso. Ecco cosa si può pagare, quali strumenti ti servono e alcuni consigli per effettuarlo in sicurezza

In Italia, lo sappiamo bene, la diffidenza verso i pagamenti digitali è forte e i contanti rimangono il metodo di pagamento preferito. Tuttavia qualcosa si sta muovendo. Come anticipato dal rapporto dell’Osservatorio Mobile payment & commerce del Politecnico di Milano sulle forme di pagamento digitale, le stime sulle transazioni con nuovi metodi di pagamento digitale per il 2016 toccano quota 26 miliardi di euro e sono in continua crescita.

I numeri sono grandi ma non ci spiegano realmente il fenomeno quindi per capirlo meglio (e rassicurare gli scettici) analizziamo la situazione ad oggi. In questo articolo spiegheremo innanzitutto quali sono i nuovi metodi di pagamento digitale, poi analizzeremo quando e come possiamo effettuarli. Infine vi aggiorneremo sul versante sicurezza con qualche consiglio pratico.

Pagamento digitale
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Pagamenti digitali: cosa sono i new e gli old digital payment

All’inizio c’erano gli old digital payment, ossia i pagamenti tramite carta (bancomat o di credito) effettuati attraverso la lettura o strisciata su Pos in negozio.

Negli ultimi anni – dal 2014 dicono quelli esperti – hanno preso piede i new digital payment: pagamenti effettuati online tramite pc, tablet o smartphone e quelli effettuati di persona nei punti vendita attraverso carte contactless o su Pos mobili di nuova generazione. Soprattutto la seconda tipologia, che include i pagamenti con smartphone NFC, ha visto un forte incremento nei due anni appena trascorsi.

Quando si possono utilizzare i pagamenti digitali

Vi è già capitato di fare shopping con il cellulare o di pagare sui siti di ecommerce con un click? Sicuramente sì. Ma i pagamenti digitali si sono evoluti, ormai è possibile pagare in negozio avvicinando semplicemente il telefonino al Pos. E se uscite a cena tra amici e non avete il contante esatto per pagare la vostra parte, potete anche trasferire denaro dal vostro smartphone (o smartwatch) a quello dell’amico. Oppure potete acquistare contenuti dal vostro quotidiano online preferito con il credito telefonico.

Ad oggi i nuovi pagamenti digitali sono scelti soprattutto per saldare il parcheggio sulle strisce blu, il biglietto dei mezzi pubblici, il conto del car sharing, alcune bollette e, nelle città più smart, per regolare il conto di bar o ristorante.

I metodi per pagare con lo smartphone o lo smartwatch

Esistono tre modalità di pagamento che possono avvenire tramite smartphone:

  • pagamento nei negozi fisici tramite app
  • trasferimento di denaro tramite app da uno smartphone all’altro
  • pagamento con credito telefonico

Pagamento nei negozi fisici

Per pagare con  lo smartphone è sufficiente bisogna attivare l’app di pagamento, scegliere la carta con cui pagare dal proprio Wallet (un portafoglio di carte associate al telefono) e, in caso di acquisti oltre i €25, inserire il PIN. Infine bisogna appoggiare il proprio smartphone o smartwatch sul POS del commerciante e il gioco è fatto.

Hardware: cosa ti serve

Il prerequisito per questo tipo di pagamento, da parte del venditore, è l’utilizzo di un terminale di ultima generazione o POS contactless e, lato utente, avere la connettività NFC sul proprio smartphone. Questa tecnologia permette di comunicare tra due device a distanza al di sotto dei 4 cm e richiede l’utilizzo di una Sim 4G NFC che si può richiedere al proprio gestore telefonico.

La funzionalità NFC è disponibile negli  smartphone Android più recenti grazie ad un chip integrato oppure tramite l’uso di una speciale scheda esterna, tipo memoria espandibile per i cellulari. Sugli smartphone Apple è disponibile a partire dall’iPhone 6 e 6S ma il suo utilizzo è limitato ai pagamenti digitali. Per altri utilizzi dell’NFC su Android vi rimandiamo a questo interessante articolo: Connettività NFC: cos’è e come si usa?.

Pagare con lo smartphone
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Software: i più diffusi

Abbiamo visto gli hardware ma, ovviamente, servono anche dei software per trasformare il vostro telefono in un reale strumento di pagamento. In pratica serve un app (legata ai principali istituti bancari o alle Poste) in cui inserire i dati della propria carta di credito, prepagata o di debito.

Per pagare con lo smartphone esistono:

  • Vodafone Wallet: all’interno del servizio Vodafone Pay puoi collegare fino a 5 carte PayPal, Visa, Mastecard o Vodafone SmartPass. Per i pagamenti al di sotto dei €25 l’utente può decidere se richiedere o meno il PIN. Disponibile per Android.
  • Tim Wallet: è l’app di TIM che ti permette di collegare al tuo smartphone le carta di pagamento Intesa Sanpaolo, Banca Mediolanum, BNL, Hello bank. Per acquistare i bliglietti dei mezzi pubblici non è necessaria la SIM NFC, per effettuare i pagamenti contactless invece sì. Disponibile per Android.
  • Mediolanum Wallet: necessita di una SIM telefonica NFC, il relativo servizio wallet (al momento solo clienti TIM e Vodafone) e una tra la carta prepagata Mediolanum Freedom Easy Card e la carta di debito Mediolanum Card. Disponibile per Android su Google Play.
  • App PosteMobile: necessita di una Super SIM NFC di PosteMobile e si collega a carte Postepay e Postamat abilitale ai pagamenti NFC. Disponibile per Android e Windows Phone; nella versione per iOs il pagamento contactless non è possibile.
  • Ubi Pay: per usare il servizio bisogna avere almeno una carta di credito, debito o prepagata delle banche del Gruppo UBI Banca ed essere titolare dell’internet banking Qui UBI. Disponibile per Android e Windows Phone; nella versione per iOs si possono trasferire somme di denaro e ricevere sconti, ma non pagare con lo smartphone in modalità contactless.
  • PAyGO: da dicembre 2016 è possibile pagare con lo smartphone scaricando l’app di Intesa SanPaolo e attivando la funzione PAyGO. L’utente deve aprire l’app, digitare sul proprio smartphone il PIN unico scelto ed effettuare il pagamento avvicinando il telefono a un POS contactless entro 30 secondi. Al momento è disponibile solo per Android.

Ad oggi non sono ancora disponibili per l’Italia le app Google Pay e Apple Pay. Per controllare i paesi in cui è disponibile l’app di Google visita questa pagina e per l’app di Cupertino questa pagina. Prima di scaricare qualsiasi app controllate attentamente i requisiti dell’applicazione e se questa è compatibile con la vostra carta di credito.

Transazione tramite telefono su POS contactless

App per trasferire denaro da uno smartphone all’altro

Esiste anche quello che in gergo si chiama “peer to peer”, ossia il trasferimento di denaro da un soggetto a un altro della propria rubrica a patto che entrambi siano registrati su un’app. Si usa per lo scambio di piccole somme tra amici o per dividere delle spese senza spargimenti di scomode monetine.

In Italia si possono usare queste app:

  • Home banking Sella.it: disponibile per Android, iOS e gli smartphone Windows Phone 8, permette di inviare denaro ai tuoi contatti Facebook.
  • Paypal Mobile: permette di controllare il saldo, inviare e ricevere denaro attraverso l’app Paypal. Basta digitare il numero di cellulare o l’email della persona a cui inviare il denaro e il gioco è fatto. Ma attenzione: se usi il saldo Paypal non ci sono costi aggiuntivi mentre se scegli una carta di credito collegata a Paypal controlla i costi di gestione. Disponibile per Android, iOS e Black Berry.
  • Hype Wallet: si appoggia a Banca Sella e permette di registrare fino a cinque carte di pagamento, una carta Hype e 4 tra Visa e Mastercard emesse da qualsiasi istituto. Disponibile per Android e iOs, si paga inquadrando i QR Code di pagamento o il datamatrix presente sui bollettini postali delle società convenzionate. La novità è che con un clic via chat si possono trasferire i soldi a coloro che sono nella rubrica e registrati ad Hype.
  • Jiffy: per usarlo bisogna avere uno smartphone con sistema operativo compatibile (Android, iOS, Windows Phone) e un conto corrente o una carta conto dotata di IBAN presso una delle banche aderenti. Bisogna quindi registrarsi al servizio presso la propria banca e, infine, scaricare e installare l’app. Questa app permette di trasferire e ricevere denaro con uno smartphone, utilizzando il solo numero di cellulare per identificare il beneficiario. L’addebito e l’accredito avvengono direttamente sul conto corrente tramite un bonifico in tempo reale. Probabilmente il servizio più comodo.
  • Satispay: scaricata l’app (iOS, Android e Windows), bisogna attivarla inserendo l’IBAN del proprio conto e l’importo a disposizione settimanalmente per i pagamenti digitali. Fino a 10 euro i trasferimenti di denaro ad amici con questa app sono gratuiti, oltre questa soglia si pagano 20 centesimi di commissione.

Trasferire denaro tra cellulari
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App per pagare tramite credito telefonico

Un ultimo sistema per effettuare pagamenti digitali è quello tramite credito telefonico. Il servizio si chiama Mobilepay ed è stato sviluppato grazie all’unione degli sforzi dei principali operatori di telefonia (Fastweb, Telecom Italia Mobile, Vodafone, Wind, Poste Mobile, 3 Italia)  senza la presenza di banche o istituti di pagamento.

Con questa piattaforma si possono acquistare contenuti e servizi di costo ridotto usando il credito telefonico. È disponibile sia per chi è in possesso di sim ricaricabile che per chi usa il conto per addebitare l’abbonamento.

Ma i pagamenti contactless sono sicuri?

Le principali paure degli italiani sono legate ai furti di denaro e identità. Eppure, nella stragrande maggioranza dei casi, i pagamenti digitali sono più sicuri rispetto ai contanti. Se ci rubano il cellulare possono risalire ai dati della nostra carta di credito? Passando col cellulare accanto a un Pos NFC, può essere effettuato un pagamento per sbaglio? Sono dubbi che si sentono spesso ma non hanno un reale fondamento. In realtà pagare con lo smartphone è sicuro perché:

  1. Il pagamento non può avvenire inconsapevolmente, il cliente deve prima avviare l’app e scegliere una carta;
  2. Il pagamento avviene senza l’inserimento del PIN scelto solo per importi molto bassi (di solito 25€) e alcune app permettono di chiedere il PIN anche per questi importi minori;
  3. Le credenziali di pagamento sono memorizzate in un “posto sicuro”, ossia nel Secure Element, un’area di memoria protetta fisicamente situata nella SIM.

Per aumentare la sicurezza dello smartphone sarà possibile attivare sia per Apple Pay che per Android Pay un sistema di riconoscimento dell’impronta digitale (Touch ID quello della mela). Bisogna inoltre ricordarsi che se il cellulare diventa uno strumento di pagamento è sottoposto alle stesse norme su furto e smarrimento delle carte di credito. Il nostro consiglio è di proteggere il PIN numerico dell’app di pagamento con le stesse cautele usate per il PIN del bancomat. Inoltre è buona norma inserire un blocco dello schermo con codice numerico in modo che se il telefono viene smarrito non possa essere aperto troppo facilmente.
In caso di smarrimento bisogna sporgere denuncia alle autorità competenti e avvisare il gestore del servizio, così da bloccare eventuali pagamenti indesiderati. Potete anche localizzare il telefono e bloccarlo da pc, accedendo alle app messe a disposizione da Android e Apple.

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