Beamforming: cos’è e come funziona
Il beamforming è una tecnica attuata da alcuni router che consiste nel modificare le onde radio in modo da indirizzarle nella zona in cui si trovano i dispositivi mobili da connettere.
Tra muri, interferenze e ostacoli vari, raggiungere tutta la casa, l’ufficio o il negozio con il segnale Wi-Fi è sempre più difficile. Cercando in rete si trovano tantissimi consigli su come aumentare il segnale Wi-Fi ma non sempre si possono mettere in pratica. Per questo motivo, i produttori di router Wi-Fi hanno realizzato alcune soluzioni per migliorare la copertura del segnale tra cui il beamforming. Si tratta di una tecnica che aumenta la ricezione nel campo del segnale.
Crediti immagine: PCWorld
Che cos’è il beamforming
Il beamforming permette di “direzionare” il segnale Wi-Fi in una determinata direzione. Questa modalità permette chiaramente di ridurre la dispersione del segnale e quindi aumenta la velocità di navigazione. I router Wi-Fi classici diffondono il segnale nell’ambiente in maniera uniforme, sottoforma di onde concentriche. I router che sfruttano il beamforming invece individuano il dispositivo da connettere alla rete e modulano il segnale in modo che sia più potente in quella direzione. Ciò consente di ottenere l’ottimizzazione della banda, che viene “ripartita” in maniera ottimale tra i vari dispositivi connessi e non è dispersa inutilmente.
Quali router supportano il beamforming?
Il beamforming è disponibile su quei router che dispongono di antenne MiMo.
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